IL COMMENTO
Sapete come si dice?? "quà nisciun è fess"; con queste poche parole scandite spesso dal popolo partenopeo, che si potrebbe riassumere all'osso la vacanza in Sardegna. Bisogna dire che quando si va in vacanza, ognuno di noi è portato (a meno di non essere un cacacazzi nato) a sopportare ciò che in un qualsiasi altro periodo dell'anno non accetterebbe neanche dalla propria madre, ed è per questo che abbiamo una visione delle cose più rosea di quello che sono.
MA QUANDO E' TROPPO E' TROPPO!!!
Per dovere di cronaca devo dire che abbiamo visitato solo il versante est, tralasciando completamente tutte le altre parti, soprattutto il nord che, a detta di chi ha visitato i posti, sembra essere molto bello. Ed è proprio sulla parte est che mi accingo a dare un giudizio, che è perlomeno controcorrente. Sì perché quando sento che la Sardegna è un paradiso, che un mare così non ce l'hanno neanche alle Maldive, ecc ecc, mi chiedo in quanti posti del globo siano stati costoro. Si effettivamente il mare è molto bello, badate bene, ho detto il MARE, quello e poc'altro ancora. Ma dove sono le tanto osannate spiagge bianche?? A sì, ne ho viste un paio, ed avevano il vantaggio che non bisognava portarsi il telo da mare, infatti bastava un ridottissimo telo da bidet, dato che c'era posto per prendere il sole in piedi, un carnaio assurdo, manco l'Ammiraglia di domenica!! Il resto sono comunissime spiagge di sabbia, a volte mal curate, le stesse che trovereste alla marina di Pescara. E sì, mal curate, come tutto il resto d'altronde, niente posti auto, efficienti collegamenti, servizi igienici, spiagge attrezzate, docce, niente di niente. Qualche baracca, le migliori in prefabbricato, che però hanno i prezzi del Waldorf Astoria. I prezzi, qui apriamo un capitolo sul quale si potrebbe scrivere un volume della Treccani. Vai in un agriturismo (cioè una vecchia e brutta casa, di uno al quale hanno detto che il fatto di avere un terreno, dove ci sono sopra solo fichi d'india, gli avrebbe dato il diritto di poter aprire un esercizio per la ristorazione), e ti aspetti di scoprire i veri sapori della Sardegna, poi ti danno qualche pezzo di salamino, i soliti ravioli (che loro chiamano culurgiones), se ti va bene il porceddu (maialino da latte cotto alla brace, molto buono, ma vuoi mettere la porchetta??) oppure la capra, e paghi quei 40/45 euro. D'altronde Sei in Sardegna! Il fatto che praticamente non ci sono le strade, e che il paesaggio dell'entroterra è LUNARE, non conta, perché quest'acqua qui non c'è l'hanno neanche alle Maldive!! Cazzo, ma ci siete mai stati, alle Maldive?? Non ci siete mai stati?? Non disperatevi, se volete trovare qualcosa meglio della Sardegna, non occorre farvi nove ore di aereo che vi porterebbero davvero in un paradiso, dove tutto è come te l'aspetti, dove tutto è organizzato, e dove i soldi che spendi sono ben spesi, anche se sono tanti, non occorre, dovete solo andare in Croazia, dove il mare è bello come, se non migliore, della Sardegna ed i prezzi sono conformi all'insieme dei servizi che offrono, non sono ancora arrivati a "spennare il pollo"!! (anche se in verità dubito che la cosa possa durare ancora per molto... ma finché dura...). Un giorno siamo andati a fare un'escursione, organizzata dall'azienda di soggiorno, con il trenino a Sadali. Alla "modica" cifra di 40 euro ci avevano prospettato una giornata alla scoperta della barbagia, con grotte, cascate, mulini e tipici attrezzi antichi. Giuro che se avessi avuto fra le mani l'organizzatore l'avrei impiccato sul posto. Tolta una grotta calcarea (tipo grotte di Frasassi, ma un decimo di questa), che è stata abbastanza carina, il resto è stata una presa in giro da "mani in faccia", infatti la cascata era un rivolo d'acqua con un vecchio mulino orizzontale, allo stato di completo abbandono, tralaltro non accessibile. La grotta di Sadali aveva addirittura il plafone in cemento armato per non parlare del museo degli attrezzi che altro non era che la casa di una che si ritrovava una decina di cose che gli aveva lasciato la nonna, cose che qui basta andare in una qualsiasi casa di contadini che se ne trovano di più antichi e caratteristici. E proprio il caso di dirlo, "quà nisciun è fess", e visto che tutti enfatizzano su quest'isola, loro spremono il turista come un limone, visto che quest'ultimo è felice. Concludo spendendo due parole su Porto Cervo. Il giudizio è: esilarante. C'è da ridere a crepapelle; un paese che definirlo artefatto è un complimento, sembra il plastico che gli architetti fanno alla presentazione di un progetto. La strada che porta a Porto Cervo è un lembo di un metro e mezzo di asfalto in mezzo ad una desolazione totale, steppa , e gli immancabili fichi d'india; ma... appena arrivi a circa un chilometro, d'incanto il paesaggio muta, con in una fiaba, e i fichi d'india si tramutano in splendide begonie, rose, orchidee, la steppa lascia il posto ai curatissimi prati inglesi, perennemente irrorati, agli splendidi villini, con sotto parcheggiate auto costosissime, e la piazza, o la piazza, PRADA, D&G, BULGARI, che splendidi negozietti, e non tralasciamo il gusto di spendere 20 euro per un'acqua tonica; è proprio vero, finché c'é gusto non c'é perdenza. Contenti loro!